Confetteria Cappellari Lia A. - Padova

Sono venuta oggi in negozio con mia mamma che doveva comprare dei regali per pasqua. Entriamo e la titolare è impegnata al bancomat con un’altra cliente. Per dieci minuti ci ignora senza nemmeno salutare. Poi si avvicina per chiedere se ‘qualcuno ha 5 euro da imprestare’. Io sono allibita e non dico niente, ma mia mamma tira fuori dal portafoglio 5 euro e li presta alla titolare che sembra essere abituata a farsi prestare soldi da clienti mai visti quali eravamo noi, togliendo loro la possibilità di non comprare nulla. Finalmente si decide a chiederci cosa desideriamo. Mia mamma sceglie dei regali e poi chiede se è possibile avere una confezione, sui 30/40 euro. Stizzita ci dice che non può’ bloccare il negozio per noi, e che per oggi non ce la fa di sicuro. Mia mamma ripiega su un banale uovo. Arriva il momento di pagare il conto: 75,20 €. A quel punto chiede se era stata mia mamma a prestarle i 5 euro e dice che quindi avanza 70 euro. Il fatto che sconti i 20 centesimi sembra una cosa ovvia in quel momento, non certo per il valore, ma come gesto di ringraziamento per il favore ricevuto da una persona estranea. Invece va al bancomat e batte 75,20 euro, con sconto di 5 euro. Chiama mia mamma in modo quasi scocciato a digitare il pin, ma, anche se la transizione sembra andata a buon fine, afferma che il bancomat non funziona e si fa pagare in contanti. A quel punto inizia a parlare con un’altra cliente e non ci saluta nemmeno. Avevo avuto l’indirizzo dal mio compagno che era un cliente abituale. Anche lui e allibito dal racconto. Dicono che siano i giovani ad essere maleducati, ma probabilmente hanno poco da imparare da certi adulti. Di sicuro la caffetteria non ci vedrà mai più.... Leggi di più Meno